Il Centro con La Lectura Dantis Scaligera si propone di contribuire allo sviluppo e all’apprendimento degli studi danteschi in vista del Settimo Centenario della morte del Poeta.
Giovedì 29 Gennaio 2009, 10.30
prof. Marco Ariani (Università degli Studi Roma Tre)
Nel canto XVIII del Paradiso l’ascesa al cielo di Giove porta Dante davanti a una delle più straordinarie invenzioni figurative della Commedia: Dio, disponendo i beati, “scrive” con le immagini (un’immensa scritta nel cielo, poi una gigantesca M, un giglio, un’aquila) per ammonire i potenti ad amare la giustizia: qui è presente il libro biblico della Sapienza, che il poeta trasforma in un “visibile parlare”, un linguaggio figurato che deve arrivare a tutti.
La scrittura poetica si fa dunque riflesso della parola divina, che ispira l’autore come il vero Autore del poema, Deus Absconditus che si rivela per simboli parlanti.
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