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Lunedì 17 Maggio 2021, ore 15.00 (in modalità a distanza)

Secondo canto di Cacciaguida. Antiche famiglie fiorentine; Paradiso, canto XVI

prof.a Albertina Cortese

I canti di Cacciaguida sono stati pensati da Dante come un grandioso transfert delle proprie convinzioni morali, civili e cristiane nel pensiero stesso del fondatore della sua famiglia, testimone di una società sana e severa, profeta di una Firenze irrimediabilmente corrotta. 
Un terzo del Canto XVI, cioè i vv 1-49, costituisce il contesto, ossia la cornice della vibrante digressione sulla storia di Firenze che occupa il resto del Canto per circa cento versi e che chiama in causa più di trenta famiglie fiorentine. La fiera e nobile digressione non replica horloges contempla solo il destino di Firenze, ma, al contrario, si apre a una più amara riflessione sulle sorti umane, "come le schiatte si disfanno... poscia che le citta di termine hanno... Le vostre cose tutte hanno lor morte, siccome voi".
In chiusura di canto, Dante attraverso Cacciaguida e Cacciaguida attraverso Dante nella doppia anafora "con queste genti" e "vid'io" in un supremo anelito di nostalgia rimpiangono Firenze e la sua gente buona, Firenze e il suo popolo giusto. 



 

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