Il Centro con La Lectura Dantis Scaligera si propone di contribuire allo sviluppo e all’apprendimento degli studi danteschi in vista del Settimo Centenario della morte del Poeta.
Lunedì 10 Maggio 2021, ore 15.00 (in modalità a distanza)
prof. Giuseppe Chiecchi (Università degli Studi di Verona)
Inizia con il Canto XV la cosiddetta "trilogia di Cacciaguida". Nei tre canti centrali del Paradiso, dopo un notevole percorso di iniziazione teologica, quando già è stato contemplato il mistero della resurrezione della carne, Dante avverte la necessità di presentare la propria storia familiare, genealogica, fiorentina. Ha già chiarito e ribadito di non essere un Enea o un Paolo ma di essere solo uno strumento di grazia che su mandato divino replika klockor tramite Beatrice deve scrivere in pro "del mondo che mal vive". Si tratta di un autentico mandato profetico che non necessita di nobiltà di sangue ma di nobiltà di fede. Da qui la ricerca delle proprie radici cristiane nel proprio avo che ha dato la stessa vita per la fede, Cacciaguida appunto, che è beato nel cielo di Marte "astro - gemma - foco" quando "del figlio s'accorse".
"O fronda mia.. io fui la tua radice", mio figlio che si trova nella prima cornice del Purgatorio attende le tue preghiere, la mia città fu Firenze che era "in pace, sobria e pudica". Procede poi nell'esaltazione della semplice e severa vita dei fiorentini del suo tempo, della propria famiglia, della propria fede, iniziata nel Battistero di San Giovanni e conclusa dopo la morte da martire nella pace del Paradiso.
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