Il Centro con La Lectura Dantis Scaligera si propone di contribuire allo sviluppo e all’apprendimento degli studi danteschi in vista del Settimo Centenario della morte del Poeta.
Lunedì 22 Febbraio 2021, ore 15.00 (in modalità a distanza)
prof. Gregorio Monasta
Un solo ininterrotto discorso costituisce il Canto, dove viene introdotto e sviluppato il pensiero politico di Dante attraverso l'esaltazione dell'Impero romano, che è anche il tema del secondo libro della Monarchia e del quarto libro del Convivio.
Vv 1-27: il beato che risponde alle domande di Dante rivela di essere l'imperatore Giustiniano, sulle cui mani era giunta l'insegna del dominio universale, l'aquila, dopo che per centinaia di anni dal tempo di Costantino, l'impero era diventato cristiano e aveva spostato la propria sede da Roma a Bisanzio, cioè, dalla terra di provenienza di Enea.
Giustiniano "per voler del primo amor" raccoglie e seleziona tutto il corpo delle leggi romane, inoltre, passa dall'eresia monofisita all'ortodossia Replica Horloge cristiana e ricompattare negli antichi confini l'Impero romano.
Vv 28-96: viene ricostruita dalle origini la storia di Roma e vengono sottolineate ed esaltate nel suo tempo storico l'opera di Cesare, l'incarnazione di Cristo, il provvidenziale intervento di Carlo Magno in difesa della Chiesa, attraverso il Sacro Romano Impero.
Vv 97-126: Giustiniano ammonisce coloro che si oppongono al valore universale dell'aquila, i guelfi appoggiati dai regni di Francia e di Napoli, i ghibellini che con le loro inique manovre hanno abbassato e avvilito l'autorità imperiale.
Vv 127-142: il canto si conclude con l'esaltazione di Romeo da Villanova, ministro hublot replica giusto e mal ripagato dal Conte di Provenza, solenne emblema di giustizia negata, che assume particolare solennità se pronunciata da Giustiniano, il sovrano del Diritto Romano.
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