Il Centro con La Lectura Dantis Scaligera si propone di contribuire allo sviluppo e all’apprendimento degli studi danteschi in vista del Settimo Centenario della morte del Poeta.

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Lunedì 04 Gennaio 2021, ore 15.00 (in modalità a distanza)

Il carro mistico, il grifone e l’aquila; Purgatorio, canto XXXII

prof. a Albertina Cortese

Ritorna in primo piano la sacra rappresentazione del corteo trionfale che, dopo la sosta, inverte la marcia, attraversa la selva per dirigersi al suo centro, dove campeggia, solo, secco e immenso, l'albero del bene e del male. Al suo tronco il Grifo-Cristo lega il carro: immediatamente l'albero si riempie di fiori rossi mentre il corteo trionfale intona un inno talmente divino che il poeta si perde nel sonno per svegliarsi poi per la forza di un abbaglio. Il carro è ancora legato all'albero ma il Grifone e il corteo sono replicas omega saliti in cielo. Beatrice c'è, è seduta a terra a guardia del carro della Chiesa, insieme alle sette virtù illuminate dalle lampade della fede. I vv. 109-160 descrivono tutte le terribili metamorfosi "della sposa di Cristo", il carro della Chiesa, cominciando con le persecuzioni dei primi secoli. La visione prosegue con la rappresentazione di una volpe famelica che la dilania a simbolo delle eresie dell'alto Medioevo e con il disastro provocato dalla Donazione di Costantino. Infine il carro viene devastato da un drago (forse Maometto). "Quel che rimase" mise tre teste cornute sul timone e una su ogni lato: in cima a tale mostro troneggia una prostituta che amoreggia con un gigante come simboli della cattività avignonese. 

 

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