Il Centro con La Lectura Dantis Scaligera si propone di contribuire allo sviluppo e all’apprendimento degli studi danteschi in vista del Settimo Centenario della morte del Poeta.

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Lunedì 10 Febbraio 2020, ore 15.30, presso la sede di Corte Sgarzarie

Forese Donati; Purgatorio, canto XXIII

prof.a Enrica Mattiolo

Dopo l'esaltazione della poesia epica di Virgilio e Stazio, l'attenzione di Dante è ora concentrata su un oscuro poeta fiorentino di cui era stato amico, Forese Donati. È questo il primo amico conterraneo ad essere evocato, poi Bonagiunta da Lucca, Guittone, Guinizelli e fra i provenzali Arnaut Daniel. Tutta la poesia del Duecento scorre tra il canto XXIII e XXVI, prima di passare attraverso la barriera di fuoco che porterà Dante a Beatrice in cima alla montagna rolex replica purgatoriale e al Paradiso Terrestre. 
I due poeti e Stazio vengono ora raggiunti e superati da una processione di pallidi e smunti pellegrini, con gli occhi infossati nelle orbite come "anella sanza gemme" che cantano il versetto "labia mea, Domine" del Salmo 50. Sono i penitenti della sesta cornice, tra i quali si trova Forese che riconosce Dante.
Attraverso una fitta rete di domande e risposte emerge tra i due amici un mondo di affetti, di ricordi, di persone, di spiegazioni, di donne dolci come Nella che con le sue lacrime ha abbreviato le pene di Forese in Purgatorio, o malvagie e deprecabili come "le sfacciata donne fiorentine". 
Il canto alla fine fa memoria del traviamento giovanile di entrambi gli amici, ricordando che solo la poesia di Virgilio ha salvato Dante, rendendolo capace di ricongiungersi a Beatrice. 

Opere di pregio

Il Centro Scaligero degli Studi Danteschi e della Cultura Internazionale dispone di una serie di fac-simili di codici e manoscritti, di copie anastatiche, di stampe antiche originali.