Il Centro con La Lectura Dantis Scaligera si propone di contribuire allo sviluppo e all’apprendimento degli studi danteschi in vista del Settimo Centenario della morte del Poeta.

Archivio

Torna all'elenco

Lunedì 09 Dicembre 2019, ore 15.30, presso la sede di Corte Sgarzarie

L’accidia, la natura dell’amore, l’abate di San Zeno: Purgatorio, canto XVIII

prof.a Albertina Cortese

La grande lezione di Virgilio sull'amore, iniziata al v. 91 del canto precedente («Né creator né creatura mai», cominciò el, «figliuol, fu senza amore, o naturale o d'animo"»), riprende per indagare la radice stessa dell'argomento affrontato: «Però ti prego ... che mi dimostri amore». Il tema dell'amore, al centro dell'indagine "laica" dei provenzali, dei teorici come Andrea Cappellano, degli stilnovisti e di Dante stesso, ora al centro della Commedia replicas relojes aaa viene presentato in tutta la novità dantesca.
Poeti e teorici dell'amor cortese vengono liquidati come "ciechi che si fanno duci", dopodiché viene presentata in termini teorici la fenomenologia del sentimento. Non ogni amore è buono in sé, esiste una virtù innata nell'uomo che gli permette di distinguere i buoni dai cattivi amori: è questo il libero arbitrio, la libertà, "la nobile virtù" sulla quale il poeta verrà istruito da Beatrice.
A questo punto, a metà canto riprende il racconto del viaggio purgatoriale con la descrizione del cielo e della luna prima, di tre esempi di amorosa sollecitudine poi.
Segue l'indicazione del cammino data ai due poeti da un'anima che si identifica come "abate di San Zeno a Verona" ai tempi di replicas oris Barbarossa imperatore e che lamenta la attuale turpe decadenza dell'abbazia per colpa di Giuseppe abate, figlio di Alberto della Scala.
Il canto si chiude dopo l'incontro con altre anime di accidiosi e con la descrizione della fenomenologia dell'addormentamento e dei sogni.

Opere di pregio

Il Centro Scaligero degli Studi Danteschi e della Cultura Internazionale dispone di una serie di fac-simili di codici e manoscritti, di copie anastatiche, di stampe antiche originali.