Il Centro con La Lectura Dantis Scaligera si propone di contribuire allo sviluppo e all’apprendimento degli studi danteschi in vista del Settimo Centenario della morte del Poeta.

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Sabato 15 Novembre 2014, ore 17.00, presso la Biblioteca Capitolare (piazza Duomo, 19)

Lectura Dantis - Libertà e predestinazione (Paradiso, XXI)

prof. Lino Pertile (Harvard University - USA)

Nel XXI del Paradiso si continuano i grandi spettacoli celesti a cui gli ultimi canti ci hanno abituati. Dopo la croce di Marte e l’aquila di Giove, la scala d’oro di Saturno si staglia infinita sullo sfondo cristallino del settimo cielo. Ma mentre croce e aquila son fatte di anime-faville, la scala è proprio scala sui cui scalini salgono e scendono come sfavillanti pole le anime degli spiriti contemplanti; allo stesso tempo è scala santa che s’inoltra in una dimensione nuova che gli occhi di Dante non riescono a seguire, significando così il potere della contemplazione di superare il limite oltre il quale i nostri poveri sensi più non servono, o corrono addirittura il pericolo di venire frantumati.  

Il XXI si pone come canto di contrasti: Beatrice non può più sorridere e i beati non possono più cantare perché la vista e l’udito, ancora umani, del pellegrino non sarebbero più capaci di subire tanta sovrumana dolcezza. E come Dante non ha più capacità fisiche sufficienti a far fronte alle gioie del paradiso, così non ha capacità intellettuali per capire perché gli accade quel che gli accade. Ma nessuno, nemmeno il serafino che in Dio più l’occhio ha fisso, è in grado di penetrare il mistero della predestinazione. È San Pier Damiani che gli replicas omega spiega tutto questo, un santo che, glorioso nell’umiltà, trionfante nella rinuncia e nell’ascesi, dèdito alla contemplazione eppure pronto a scagliarsi contro la corruzione della vita religiosa, incarna con straordinaria efficacia le sublimi tensioni dell’alto paradiso dantesco. Ed è lui che,Oris Replica Watches non per caso, con inatteso sarcasmo riporta il lettore dal settimo cielo alla bassura mortificante di quella che verrà presto detta «l’aiuola che ci fa tanto feroci». Iniziato nell’ineffabile silenzio di Saturno, il canto si chiude nel boato di scandalo, rammarico e sdegno dei beati di fronte all’insensata, scellerata avidità dei moderni pastori.

Opere di pregio

Il Centro Scaligero degli Studi Danteschi e della Cultura Internazionale dispone di una serie di fac-simili di codici e manoscritti, di copie anastatiche, di stampe antiche originali.