Il Centro con La Lectura Dantis Scaligera si propone di contribuire allo sviluppo e all’apprendimento degli studi danteschi in vista del Settimo Centenario della morte del Poeta.

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Giovedì 12 Novembre 2009, ore 10.30

Paradiso, I

prof. Marco Ariani (Università degli Studi Roma Tre)

Nel primo canto del Paradiso, Dante ci parla del «trasumanar», di un’ “esperienza” di trasformazione fisica e spirituale, che il poeta non riesce a esprimere se non con immagini drammaticamente approssimative. È l’avvento della “deificazione”, della ritrovata somiglianza, nel corpo e nello spirito, con Dio.

Per ritornare a essere uomo divino, il poeta deve trasgredire i limiti («Molto è licito là, che qui non lece») stabiliti da San Paolo che, ritornato da un analogo viaggio celeste, sanciva come non lecita ogni rivelazione dei misteri contemplati nel paradiso.

A rivelarli si appresta invece Dante in questo canto proemiale, vero e proprio manifesto programmatico di un’esperienza che non ha precedenti nella tradizione occidentale, pagana e cristiana.

Opere di pregio

Il Centro Scaligero degli Studi Danteschi e della Cultura Internazionale dispone di una serie di fac-simili di codici e manoscritti, di copie anastatiche, di stampe antiche originali.