Il Centro con La Lectura Dantis Scaligera si propone di contribuire allo sviluppo e all’apprendimento degli studi danteschi in vista del Settimo Centenario della morte del Poeta.

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Giovedì 08 Marzo 2012, ore 16.30

La Firenze dei primi del Trecento secondo Dante e Dino Compagni

prof. Davide Cappi (Università degli Studi di Padova)

Fin dall’Ottocento, le violente critiche a Firenze fatte da Dante nella Commedia (e nelle Epistole) sono state confrontate con quelle di Dino Compagni, il primo vero storico della città, autore di una Cronica che copre gli anni 1280-1312.

Entrambi gli autori appartennero allo stesso partito fiorentino, dei guelfi bianchi, di cui condivisero la sconfitta nel best replica watches causa per il primo di esilio, per il secondo del ritiro a vita privata. In entrambi la sconfitta politica determinò la decisione di scrivere per difendere le proprie idee e accusare la propria città (ex patria o patria ingrata), lamentarne la “decadenza” e sperare nella venuta di un salvatore, identificato nell’imperatore Enrico VII.

Pur secondo diverse prospettive (presto universale quella di Dante, sempre municipale quella di Dino) e con esiti letterari certo incomparabili, entrambi produssero, per merito e per colpa di Firenze, opere stilisticamente originali, ormai entrate nel canone della letteratura italiana.

La conferenza si propone di sottolineare elementi di somiglianza e differenza tra i due scrittori, colti nei loro giudizi su personaggi ed eventi della contemporaneità o del passato fiorentino.

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Opere di pregio

Il Centro Scaligero degli Studi Danteschi e della Cultura Internazionale dispone di una serie di fac-simili di codici e manoscritti, di copie anastatiche, di stampe antiche originali.