Il Centro con La Lectura Dantis Scaligera si propone di contribuire allo sviluppo e all’apprendimento degli studi danteschi in vista del Settimo Centenario della morte del Poeta.
Giovedì 26 Gennaio 2012, ore 16.30
prof.a Lidia Bartolucci (Università degli Studi di Verona)
Nell’Italia settentrionale, la terra «ch’Adige e Po riga», nel periodo compreso fra il XIII secolo e la prima metà del XV, si svolge un fenomeno letterario importante e unico: si tratta del franco-italiano (o franco-veneto), una mescolanza di due forme linguistiche, la lingua d’Oïl e il veneto, che viene utilizzata unicamente in un rilevante corpus di testi letterari che si legano all’evoluzione politica e socio-economica di tale periodo.
Se il capolavoro di questa letteratura,ok-replicak di cui centri importanti sono in particolare Padova, Verona e Treviso, appare l’Entrée d’Espagne, che celebra sia i Carraresi sia talune famiglie illustri della città di Antenore, di grande interesse, anche per l’esaltazione degli Scaligeri, appare il romanzo-fiume Aquilon de Bavière, scritto da un veronese in un lungo arco di tempo - dal 1379 al 1407 - che guarda agli ultimi anni della signoria scaligera, al breve affermarsi a Verona di Giangaleazzo Visconti e all’inizio del dominio della Repubblica di Venezia.
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