Il Centro Scaligero degli Studi Danteschi e della Cultura Internazionale vanta un meravigliosa quanto pregiata biblioteca di opere storiche di grande prestigio. Volumi di grande valore storico e letterario che gestisce con la massima cura e il massimo rispetto.
A cura di Ennio Sandal
Con questo volume siamo al terzo appuntamento editoriale che il Centro scaligero degli studi danteschi promuove nei confronti di un pubblico molto più ampio, anche lontano, presentando i testi delle lezioni, che, di anno in anno, vengono offerte a una cerchia di ascoltatori locali, per sua natura ristretta.
La figura posta sulla copertina di questa Lectura Dantis Scaligera, propone visivamente quello che potremmo definire il tema centrale che domina i nove contributi in esso accolti. L’immagine riproduce il particolare di una delle quattro miniature che fregiano, a piè di pagina, i tre canti di Cacciaguida (Par., xv-xvii) nel manoscritto Yates Thompson 36, ora conservato alla British Library di Londra e noto come il Dante Aragonese o la Commedia di Alfonso v d’Aragona, detto il Magnanimo (1394-1458). Il codice, eseguito probabilmente a Siena nella prima metà del Quattrocento, contiene oltre cento miniature che illustrano tutti i canti del poema. Il prezioso apparato decorativo dell’Inferno e del Purgatorio, è dovuto alla mano di un anonimo maestro sul nome del quale gli esperti non sono concordi. Mentre quello del Paradiso andrebbe attribuito – con buona probabilità – al pittore e miniaturista senese Giovanni di Paolo, che lo eseguì intorno al 1438- 1444 a Siena dietro commissione del re di Napoli, dimostrando nel proprio lavoro d’interpretazione visiva una forte dipendenza dall’Ottimo commento di Andrea Lancia.
Il volume é acquistabile dal sito della Editrice Antenore di Padova.
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